Lungo i bordi del tavolo, una serie di dispositivi analogici e digitali: microfoni, computer, cuffie, auricolari e varie altre strumentazioni vanno a costruire l’ambiente di Tactus Radio Festival, una tre giorni dedicata agli universi sonori nelle loro diverse manifestazioni invisibili, tenutasi a San Marino dall’1 al 3 dicembre 2023 presso l’Antico Monastero di Santa Chiara.
Roberto Paci Dalò, compositore, artista visivo e musicista, ha ideato questo festival in collaborazione con Usmaradio - Centro di Ricerca per la Radiofonia- e l'Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Tactus è un progetto internazionale di Radio Art, che celebra gli universi sonori nelle loro molteplici forme.
I giorni del festival sono stati intensi, ricchi di panel su argomenti che vanno dal rapporto tra radio e guerra alle pratiche di ascolto transculturale. Ogni discussione si è intrecciata con performance live e trasmissioni in diretta su usmaradio.org.
Il tema dell'invisibilità del suono è emerso come un nodo cruciale mentre le proprietà intrinseche dei mondi auditivi sono state analizzate in profondità, dall'incontrollabilità delle frequenze radio all'impatto del suono sui corpi e sull'ambiente circostante.
Le narrazioni nel podcasting, le pratiche d'ascolto transculturale e l'art of transmission sono solo alcune delle tematiche affrontate. La composizione musicale e la sperimentazione elettronica vengono esplorate attraverso panel e performance dal vivo.
Il festival rappresenta un'opportunità unica di confronto e conoscenza, dove le esperienze si intrecciano come i cavi sul tavolo, creando una solida rete di collaborazione e creatività nelle arti radiofoniche e sonore.
Monastero di Santa Chiara, ore 14:30 - 15:30
Il festival, dopo un breve momento di ritrovo e accoglienza, si apre con i saluti di Andrea Belluzzi, Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, l’Università e la Ricerca Scientifica, seguito, in diretta da Roma, da Andrea Vianello, attuale direttore di San Marino RTV.
15:30 - 16:30 - The Art of Transmission
Il primo panel viene introdotto da Roberto Paci Dalò, ideatore e direttore artistico del Festival. Il secondo ospite ad intervenire è Tobia Bandini, musicista, sound artist and sound designer che con il suo contributo, Je ne suis pas (vraiment) là pour parler, affronta il concetto di Sound Art con un approccio riflessivo e critico. Si discute del modo in cui alcuni artisti utilizzano i suoni e la radio per creare opere che vanno oltre le convenzioni e le aspettative dell'ascolto tradizionale. Si evidenzia l'importanza di considerare la radio come una grande installazione sonora su scala globale, con l'antenna come simbolo centrale di trasmissione e ricezione. Si sottolinea anche il ruolo dell'ascolto attento nel cogliere le atmosfere e le relazioni sonore che permeano lo spazio. Queste riflessioni suggeriscono una prospettiva più ampia sulla Sound Art, non solo come creazione artistica, ma anche come esperienza sensoriale e comunicativa.
Collegata da Santa Cruz (California), chiude il primo panel Anna Friz, radio, sound e media artist che crea composizioni audio, trasmissioni, installazioni, cortometraggi e performance dal vivo. Gli studi di Anna ivi presentati a titolo Transmission Ecologies riguardano la riflessione sulla pratica radiofonica e la trasmissione ecologica, esplorando il concetto di radio non solo come uno spazio di trasmissione e comunicazione, ma anche come un ambiente ecologico che coinvolge relazioni complesse tra dispositivi, onde elettromagnetiche e il mondo organico, con riferimenti alla natura, alla propagazione delle onde, alla resistenza culturale e all'ottimismo riguardo al futuro della radio come forma di espressione culturale e comunitaria.
16:30 - 17:30 - Radio comunitarie
La sessione successiva, si apre con l'intervento di Andrea Vianello in collegamento da Roma, intitolato Radio in tempo di guerra. Vianello è stato direttore di Rai 3, Rai News 24, Rai Radio 1 e vicedirettore di Rai 1. Dal giugno 2023 è Direttore Generale di San Marino RTV. L’ospite ci narra l'esperienza di trasmettere il Giornale Radio direttamente dalla guerra in Ucraina, evidenziando il ruolo cruciale della radio nel comunicare non solo fatti, ma anche emozioni e atmosfere in modo immediato e coinvolgente. Questo tipo di trasmissione permette di comunicare la drammaticità e l'urgenza della situazione in modo più intenso rispetto ad altri mezzi di comunicazione come la televisione, mostrando come la radio sia in grado di entrare profondamente nella realtà dei fatti e di trasmettere un senso di vicinanza e partecipazione.
In diretta da Città del Messico, prosegue il discorso Graciela Martínez Matías con Radio comunitarie e aborigene. Specializzata nel campo della sound art, Graciela Martínez Matías ha conseguito un dottorato presso l'Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), ed è ricercatrice presso l'Universidad Autónoma de la Ciudad de México (UACM). Negli ultimi anni ha sviluppato una ricerca sulle radio comunitarie e indigene. Graciela parla dell'importanza del suono e della radio comunitaria nel contesto sociale e culturale, riflettendo sull'ascolto come strumento di comprensione e partecipazione. Si discute di temi come il colonialismo, il femminismo, il razzismo e la decolonizzazione attraverso il suono e l'importanza di sconfiggere gli stereotipi riguardo alle etnie indigene. Graciela evidenzia l'importanza della creazione di nuove narrazioni attraverso il suono invitando alla collaborazione e al lavoro collettivo per esplorare il potenziale trasformativo del suono e della radio comunitaria.
Chiudono il cerchio i ragazzi di Radioimmaginaria, fondata nel 2012 a Castel Guelfo, in provincia di Bologna, con l'obiettivo di coinvolgere adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 17 anni in tutta Italia, offrendo loro un mezzo per esprimersi e creare contenuti. Per l’occasione i ragazzi inviati decidono di portare il loro ultimo podcast, La ragazza delle onde, un racconto fantasy che celebra la figura di Guglielmo Marconi, pioniere delle comunicazioni senza fili. L'obiettivo del podcast è quello di rendere accessibile e interessante la figura di Marconi anche ai ragazzi della stessa età dei protagonisti della storia, con l'intento di far conoscere il suo ruolo fondamentale nello sviluppo delle tecnologie di comunicazione.
17:30 - 18:30 - Sound Art
Il pomeriggio prosegue con un viaggio nel mondo dell'arte sonora. Franco Masotti, co-direttore artistico di Ravenna Festival, a partire dagli inizi degli anni ’80 inizia ad occuparsi della ’New Music’ statunitense, in particolare nei suoi rapporti con le arti visive e l’uso delle nuove tecnologie. Masotti porta il caso studio Sonorità Prospettiche, progetto avvenuto nel 1982 a Rimini, che rappresentava una pionieristica esplorazione delle relazioni tra artisti e musicisti nell'ambito del suono e dell'ambiente. Attraverso installazioni, performance e progetti innovativi, l'evento ha offerto un'esperienza unica di esplorazione sonora e artistica, contribuendo a mettere in luce il potenziale creativo e sperimentale derivante dall'integrazione tra arte visiva, musica e ambiente, dimostrando l'importanza di tale connubio per l'innovazione artistica e culturale.
NicoNote, alias artistico creato nel 1996 da Nicoletta Magalotti, sound poetry artist, autrice, performer e cantante. Con il suo talk- performance Chaos Variations ha coinvolto i presenti e gli ascoltatori collegati con un mix di parole e sonorità. Chaos Variation V, è un progetto che consiste in una variazione su due brani di un album precedente, un lavoro multidisciplinare che combina musica e letteratura. Axtral Requiem e Paysage mélodique avec Artaud sono descritti come esplorazioni caotiche che trasformano le composizioni originali attraverso manipolazioni sonore e testuali, con l'obiettivo di creare un'esperienza unica e stimolante per l'ascoltatore.
Collegata da Israele conclude l'intervento sull’arte sonora Meira Asher, compositrice, performer e attivista per i diritti umani, la quale utilizza e indaga principalmente il mezzo della Sound art e della Radio art. #HungerStrikeIsCombat è un'opera basata su documenti d'archivio dell’ Akevot Institute for Israeli-Palestinian Conflict Research, con lo scopo di mettere in luce la storia e la realtà attuale in Palestina/Israele. Otto persone hanno partecipato, ognuna rispondendo a un diverso documento d'archivio con strumenti artistici per 8 minuti e 40 secondi, sottolineando che i processi del passato sono ancora presenti. La performance ha dato vita ai testi legali e burocratici, creando un archivio performativo vivo e pertinente.
18:50 - 19:50 – Narrare con il suono, podcast
Giungendo verso il termine della prima giornata, gli ospiti componenti l’ultimo intervento hanno esplorato le molteplici sfaccettature del narrare con il suono, offrendo spunti e approfondimenti preziosi per gli appassionati di podcasting.
In collegamento Gabriele Frasca, poeta, narratore, drammaturgo e critico letterario che ha curato il Meridiano 'Samuel Beckett' (2023) per il quale ha interamente tradotto e ritradotto teatro, romanzi e opere radiofoniche. Frasca presenta Radiofanie, discussione riguardante l'uso creativo del suono nel radiodramma, evidenziando come esso possa essere impiegato per immergere l'ascoltatore in un'esperienza coinvolgente e allucinata. L’ospite esplora anche l'idea di utilizzare il suono in modo innovativo, come attraverso la distribuzione degli altoparlanti in una stanza per popolare l'ambiente sonoro in modo più completo e coinvolgente. Conclude infine sottolineando l'importanza del suono nella radio e la sua potenziale evoluzione per mantenere l'interesse dell'uditorio.
Matteo Cavezzali, scrittore, autore di romanzi e saggi, nonché autore di podcast per Rai Play Sound, esordisce con il suo intervento Storie con il suono: il narrare intimo del podcast. Cavezzali esplora il potere della narrazione attraverso una storia tratta dal Talmud, in cui si illustra come raccontare storie mantenga viva la memoria e la magia attraverso generazioni, mostrando l'evoluzione dei racconti dall'antichità fino al podcast, che rappresenta l'ultimo capitolo di una lunga tradizione narrativa che si basa sulla condivisione di storie attraverso varie forme di media e tecnologia sonora.
Prosegue l’intervento sulla narrazione podcast Gianni Gozzoli, autore di podcast, formatore radiofonico che ha scritto e realizzato numerosi podcast per Radio Rai, e Audible Italia, occupandosi anche di sound design e post produzione. Gozzoli riflette sull'importanza della narrazione nel podcast, utilizzando un estratto dal libro "Disastri" di Daniil Charms per illustrare il concetto di rappresentare momenti apparentemente insignificanti, come contare fino a tre senza nulla che accada. Si discute inoltre del ruolo dei suoni nel catturare l'atmosfera e le sfumature emotive, evidenziando l'evoluzione del podcast come erede della tradizione radiofonica e la necessità di sincerità nell'autenticità narrativa. Si conclude riflettendo sull'importanza della narrazione personale e unica nell'arricchire la formazione nel campo della radio e del podcast.
9:00 - 10:00 - La radio in tasca
La giornata è iniziata con un vibrante scambio di idee sulla radio e la sua evoluzione nel contesto contemporaneo. Primo tra tutti a dare il suo contributo è Tiziano Bonini, attraverso il suo talk La Radio in tasca. Professore associato in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Siena Bonini si occupa di radio, social media, cultura digitale ed economia politica delle piattaforme digitali. discute della trasformazione della radio in un medium mobile e digitale. Il dialogo verte sull’evoluzione della radio, dal transistor degli anni '50 all'avvento degli smartphone, sottolineando che il futuro di essa non è necessariamente legato alla sua presenza su questi nuovi device. Bonini evidenzia il ruolo emergente dei podcast come parte integrante del futuro del broadcasting, delineando un panorama in cui la radio assume forme diverse e molteplici, guidate dalle dinamiche socio-tecniche. La discussione si allarga anche alla possibilità di trasmissione mobile e alle sfide nel preservare la memoria storica dei mezzi di comunicazione.
Il primo panel viene proseguito da Lefteris Krysalis collegato in diretta da Weimar, dove lavora come collaboratore artistico presso la Experimental Radio Chair ed è dottorando presso la Bauhaus-Universität Weimar. La sua ricerca e pratica artistica si concentra sui paesaggi sonori e sulla politica dell'ascolto. Mobile devices and live radio improvisations è il titolo con il quale Lefteris spiega come l'uso di dispositivi mobili abbia trasformato la pratica della trasmissione radiofonica dallo studio fisso a performance radiofoniche in movimento. Descrive tre esempi di tali performance, incluso un programma radiofonico mobile attraverso una città, un'orchestra radiofonica Bauhaus virtuale e una composizione sonora trasmessa live durante una passeggiata nella città. L'uso creativo dei dispositivi mobili apre nuove possibilità per la trasmissione radiofonica e l'esplorazione degli ambienti sonori urbani.
Chiude il cerchio Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore, da 40 anni voce della radio nazionale. È stato ai microfoni di Radio Rai fino al 2003, a seguire a quelli di Radio24 a tutt’oggi con il programma quotidiano “Melog” e il settimanale “Il treno va”. Ha ideato e condotto per una decina d’anni, sempre su Radiorai, “Golem”, programma di riflessione sull’evoluzione dei media. A Tactus Radio Festival, attraverso il suo intervento Farmi radio, Nicoletti riflette sulla sua lunga carriera e sulle sfide affrontate nell'evoluzione della radio. Il conduttore radiofonico esplora l'idea della radio come estensione organica di sé stesso, sperimentando con tecnologie emergenti come l'intelligenza artificiale per ridefinire il concetto stesso di radio nel contesto contemporaneo.
10:00 - 11:00 - Sperimentazione, studi di musica elettronica, AI
Il secondo panel viene aperto da Giacomo Fronzi, professore di Estetica all'Università di Bari. L’intervento, intitolato Sperimentazioni sotto controllo. La ricerca elettroacustica nell’Europa orientale del secondo dopoguerra discute l'influenza delle stazioni radiofoniche sulla musica sperimentale in città dell'Europa orientale come la Repubblica Ceca e la Repubblica Slovacca durante il periodo comunista. Fronzi descrive le sfide e le opportunità incontrate dai compositori elettroacustici in un contesto politico e sociale complesso. Fornisce esempi di opere e compositori significativi, evidenziando il ruolo delle stazioni radiofoniche nella promozione e nella repressione della musica sperimentale.
A seguire con Performing Utopia si esibiscono da Vienna alien productions, rappresentati da Andrea Sodomka, compositrice e media artist e Norbert Math, artista attivo nei campi della radioarte, della musica elettronica, delle installazioni e di Internet.
Come spiegano i due l’opera radiofonica è basata sull'intelligenza artificiale. Sodomka si sofferma sulla fusione tra tecnologia e arte, esplorando il concetto di utopia attraverso testi e musiche generati da AI. L'opera coinvolge sia interpreti umani che virtuali e trae ispirazione da testi utopici di autori come Thomas More e Mary Shelley. Alien productions illustrano l'utilizzo di semplici tecniche di addestramento dell'AI per creare musica e immagini, con esempi tratti dal secondo atto dell'opera. L'obiettivo è esplorare il confine tra l'umano e il non umano attraverso l'interazione tra intelligenza artificiale e creatività umana.
11:30 - 12:30 – L’arte dell’ascolto
Andrea Borgnino giornalista, autore e conduttore radiofonico. Ha realizzato diversi programmi per Radio3 RAI dedicati al mondo della radio. E’ lui il protagonista del prossimo intervento, L'ascolto dei conflitti attraverso la radio. Borgnino presenta il ruolo cruciale della radio durante i conflitti armati, con un focus sull'Ucraina e il conflitto Israele-Palestina. Andrea Borgnino discute dell'uso della radio come mezzo di comunicazione e propaganda, evidenziando la sua importanza nelle emergenze e la risposta della BBC durante i conflitti.
Roberto Paci Dalò, regista, compositore, musicista, artista, radio-maker e curatore di Tactus Radio Festival parla della sua passione per la radio e il suono della guerra, raccontando esperienze di ricerca negli archivi radiofonici. Per l’occasione descrive L’Arte dell’Ascolto - Festival Internazionale di radio + arte, organizzato tra il 1991 e il 1998 a Rimini e San Marino, dove ha lavorato su progetti innovativi, inclusi concerti telematici e performance interattive. Roberto racconta anche di progetti più recenti come "Crown", un'iniziativa nata durante il lockdown del 2020 che coinvolgeva 33 concerti al giorno per 30 giorni consecutivi, utilizzando la radio come mezzo di comunicazione e connessione durante la pandemia. Infine, riflette sull'importanza della progettazione e dell'ospitalità anche nel contesto della radio e della produzione artistica.
A chiusura di questo panel troviamo, collegata da Weimar, Nathalie Singer, docente di Radio sperimentale ed ex vicepresidente dell'Università Bauhaus di Weimar. Radio Stories and Maps of Transcultural Listening è il titolo che Nathalie ha scelto per presentare il suo progetto "Listening to the World", che esplora il ruolo della radio nell'ascolto attraverso esperienze globali. Il progetto coinvolge workshop in diverse parti del mondo per esplorare la storia e la pratica della radio. Natalie ha presentato anche la piattaforma TLM (Transcultural Listening Map) che raccoglie materiali e progetti correlati alla radio da tutto il mondo, incoraggiando la collaborazione e l'interconnessione tra le comunità radiofoniche globali.
12:30 - 13:00 – Velvet
Gaia Ginevra Giorgi è autrice, sound-artist, dramaturg e performer. Vittoria Assembri è sound-artist e ricercatrice in campo urbanistico e sonoro. La sua pratica esplora i territori considerati marginali. Insieme si esibiscono per Tactus Radio Festival con Velvet.
Velvet è il titolo dell'intervento sonoro site-specific che omaggia il Velvet Club e riflette sulle infestazioni sonore che trafficano intorno ai territori dello scarto e del residuo. L'indagine si nutre di pratiche minori, congiunte e intrecciate: registrazione sul campo con l'utilizzo di strumenti analogici, esplorazione del rapporto tra suono e architettura, impiego di rilevatori di onde elettromagnetiche e di microfoni a contatto per la registrazione di composizioni spontanee attraverso il riutilizzo di "oggetti trovati”.
14:00 - 15:00 – Voce, linguaggio, ecosistemi
Teatro e radio. Un caso di censura, così Lucia Amara, laureata in Lettere Classiche a Firenze poi al DAMS all’Università di Bologna, dove ha svolto il dottorato in collaborazione con Paris VII nel Dipartimento di Semiologia diretto da Julia Kristeva, delinea la storia di un programma radiofonico censurato nel 1948, condotto da Antonin Artaud, considerato il padre del teatro moderno. Artaud, noto per la sua ricerca del "teatro della crudeltà", progettò una trasmissione innovativa che unisse voce, suoni e xilofoni per esprimere verità metafisiche attraverso il corpo. Tuttavia, la trasmissione fu bloccata prima della messa in onda, suscitando polemiche e denunce sociali, oltre a critiche e delusioni da parte dell'artista. La vicenda riflette la tensione tra creatività artistica e censura, ponendo l'accento sulla lotta di Artaud per liberare il teatro dai confini convenzionali.
David Monacchi, il secondo ospite ad intervenire è un sound artist, ricercatore e compositore eco-acustico italiano, noto soprattutto per il suo progetto multidisciplinare Fragments of Extinction, per il dispositivo perifonico brevettato, il Teatro Eco-Acustico, e per le sue pluripremiate installazioni musicali e di sound-art. Fragments of Extinction - ascoltare il suono dell’evoluzione è il titolo con cui presenta il suo progetto multidisciplinare, che mira a catturare e preservare il patrimonio sonoro delle specie viventi in rapida scomparsa. Durante la conversazione, Monacchi parla dei suoi viaggi in varie foreste del mondo, come l'Amazzonia e il Borneo, dove ha registrato suoni ambientali unici. Discute anche del suo lavoro nel creare spazi e dispositivi per riprodurre questi paesaggi sonori in modo immersivo, portando l'ascoltatore a un'esperienza sensoriale completa. La conversazione riflette sull'importanza di preservare e comprendere i suoni naturali e il loro ruolo nell'ecosistema globale.
15:00 -16:00 – Performance radiofonica, interazione
L’intervento successivo verte sulle performance radiofoniche, prima ad apporre il suo contributo è Elisabeth Zimmermann, in collegamento da Vienna, dove opera come manager culturale. Ha studiato presso l'International Centre for Culture and Management (ICCM) di Salisburgo e si è occupata dell'organizzazione, del coordinamento e della cura di progetti di radioarte, simposi, CD, pubblicazioni e progetti internazionali di arte telematica. Kunstradio e i suoi progetti telematici è il titolo del suo intervento, Zimmernann infatti dal 1998 è produttrice del programma radiofonico settimanale Kunstradio - Radiokunst sul canale culturale della ORF (Radio Nazionale Austriaca) dove parla di vari progetti, inclusi festival e performance radiofoniche che coinvolgono artisti da tutto il mondo. Si menzionano anche le sfide e le innovazioni legate all'utilizzo delle nuove tecnologie, come Internet, nella produzione radiofonica.
Ilaria Gadenz, art production manager, autrice e produttrice radiofonica con anni di esperienza nella scrittura e realizzazione di audio tour, podcast e produzioni audio per musei d’arte contemporanea e istituzioni culturali si sofferma a parlare di performance radiofonica, interazione. Descrive due progetti svolti con Radio Papesse, di cui è co-fondatrice: "La radio a pedali" e "a symphony for San Donato", entrambi finalizzati a coinvolgere la comunità e ad esplorare il territorio urbano attraverso la radio. Parla anche di altri progetti radiofonici pubblici, come Radio Olimpia, e discute il ritorno allo studio radiofonico come luogo di performance. Infine, Gadenz riflette sulla radio come spazio pubblico esteso e sull'importanza dell'interazione con l'audience.
Prosegue l’intervento performance radiofonica, interazione Carola Haupt, produttrice radiofonica indipendente e co-fondatrice insieme ad Ilaria di Radio Papesse a Firenze.
La discussione verte su due temi principali: la performance radiofonica e la sperimentazione nell'ambito della radio. Si affronta il concetto di linguaggio radiofonico e le pratiche di ascolto, esplorando come l'ascolto possa essere utilizzato come strumento critico di comprensione e come pratica sociale. Si citano esperienze di sperimentazione come la "radio a pedali" e si discute il ruolo del tempo nel racconto radiofonico. Vengono menzionati artisti e manifesti che hanno influenzato la radio contemporanea, enfatizzando l'importanza di pensare all'ascolto come una pratica culturale e collettiva. La discussione riflette sulle potenzialità della radio nell'innovare il modo in cui le storie vengono raccontate e ascoltate.
16:30 - 17:00 – Talus 3
In conclusione di giornata L'Impero della Luce porta una performance love dal titolo Talus 3. L'Impero della Luce è un duo che si occupa di nuove forme di paesaggio sonoro. Fondato da J. Merrich ed eeviac, esplora – attraverso le tecniche dell'induzione elettromagnetica – le sonorità della corrente elettrica emesse e disperse da tecnologie inventate dall’uomo; amplifica e organizza in tempo reale i suoni inaudibili dell'elettricità prodotti da oggetti di uso quotidiano e ambienti urbani. Talus è una serie itinerante di performance all’insegna dell’esperimento e dell’anti-confortevole. Come in un gioco di dadi, l’esibizione è un atto di fiducia compiuto dai performer per cancellare la serenità dei tracciati noti; è scomoda esplorazione selvaggia, spontaneità del caso, alea, sorte incerta, fortuito, vita, accadimenti nei luoghi, persone e ambiente.
17:00 - 18:00 – Prendersi cura
L’ultimissimo panel del Festival viene aperto da Daria Corrias è autrice radiofonica, senior producer e commissioning editor per il programma Tre Soldi, lo spazio di Rai Radio3 dedicato al radio documentario. In vent'anni di radio ha curato e seguito centinaia di documentari per Radio3 e i primi podcast nativi della rete.
Segue Leandro Pisano con il suo intervento Attraversare il margine, ascoltare la ruralità. Pisano è un docente, curatore e ricercatore indipendente che si occupa delle intersezioni tra arte, suono e tecnoculture. Ha fondato Interferenze, festival internazionale di newarts e Liminaria, progetto di rigenerazione rurale legato alle arti sonore. Pisano si concentra sull’importanza dei margini, in particolare dei territori rurali, come spazi di sperimentazione culturale e di riflessione critica. Si discute il concetto di marginalità e la sua relazione con la modernità, l'ecologia e la politica. Si evidenzia il ruolo dell'arte sonora e dell'ascolto profondo nel reinterpretare i territori rurali come luoghi di coesistenza e trasformazione. Viene esplorata la dimensione sonora come strumento di comprensione del territorio e di promozione di nuove narrazioni. Infine, si riflette sul potenziale politico dell'ascolto profondo nel contesto dei margini, introducendo la possibilità di accedere a una dimensione profonda del sentire e della comprensione del mondo.
Conclude questa seconda intensa giornata di scambio Johann Merrich, organizzatrice di suoni e parte del duo sperimentale L'Impero della Luce. Merrich è ricercatrice indipendente negli ambiti della storia della musica elettronica, dove si concentra sui contributi delle donne e delle cosiddette minoranze nella costruzione del suono nuovo.
Il suo intervento, Se Ada Lovelace ama Michael Faraday e Suzanne Ciani inventa il Buchla,discute del suo ruolo nel prendersi cura delle storie abbandonate e dimenticate della musica elettronica, specialmente focalizzandosi sui contributi delle donne e delle minoranze. Utilizza esempi come Ada Lovelace e Suzanne Ciani per illustrare come la storia sia spesso distorta o omessa, enfatizzando l'importanza di correggere tali errori per una comprensione più accurata e inclusiva della storia della musica elettronica. Merrich discute anche delle sue "truffe" su Instagram, in cui ha creato immagini di compositrici di musica elettronica che non esistono, per mettere in discussione la nostra capacità di esercitare uno spirito critico di fronte alla crescente tecnologia del deepfake e alle false narrazioni storiche.16:30 - 17:00 – Talus 3
In conclusione di giornata L'Impero della Luce porta una performance love dal titolo Talus 3. L'Impero della Luce è un duo che si occupa di nuove forme di paesaggio sonoro. Fondato da J. Merrich ed eeviac, esplora – attraverso le tecniche dell'induzione elettromagnetica – le sonorità della corrente elettrica emesse e disperse da tecnologie inventate dall’uomo; amplifica e organizza in tempo reale i suoni inaudibili dell'elettricità prodotti da oggetti di uso quotidiano e ambienti urbani. Talus è una serie itinerante di performance all’insegna dell’esperimento e dell’anti-confortevole. Come in un gioco di dadi, l’esibizione è un atto di fiducia compiuto dai performer per cancellare la serenità dei tracciati noti; è scomoda esplorazione selvaggia, spontaneità del caso, alea, sorte incerta, fortuito, vita, accadimenti nei luoghi, persone e ambiente.
19:00 - 20:00 CONTINUUM - Collaborative radio network performance
Tactus, si diceva, più che un festival è stata una trasmissione a flusso continuo, un’immersione densa e totale in parole, suoni e musiche, accaduti in uno spazio-tempo “espanso”. A riassumere perfettamente questi aspetti e i tanti temi affrontati è la performance di chiusura della tre giorni, Continuum: un’ora esatta di esecuzione musicale live in cui alcuni degli ospiti del festival hanno improvvisato in loco con i loro strumenti mentre altri si sono uniti da remoto. Un esperimento di creazione collaborativa e immersiva, trasmessa contemporaneamente su 12 realtà radiofoniche: Usmaradio e San Marino RTV (San Marino), bauhaus.fm (Germania), Wave Farm e ARTxFM / WXOX 97.1 (USA), Fango Radio, NEU Radio e Radio Raheem (Italia), Beware The Radio (UK), Radio Tsonami (Cile), diffusionFM (Australia), Radio Bloc ORAL (Canada). Al termine è stato come un risvegliarsi dal caldo torpore di un bel sogno.